storie
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Il primo bacio
Un muretto di mattoncini sbreccati a forma di L, nascosto da una siepe di alloro. Era l’alcova segreta di ogni coppia nascente al Green Marine, il residence dorato dove dal 1978 la mia famiglia passava l’estate. Noi preadolescenti lo chiamavamo la “Elle”. La Elle godeva di una posizione defilata,…
Sono umano anch’io
Ho il Covid-19, da apprendista scrittore dovrei descriverne ogni sberleffo. Ma non ne ho voglia, una certa mollezza mentale, figlia dei farmaci e dell’autoisolamento coatto, non aiuta a concentrarmi. E poi non succede nulla che valga la pena raccontare: meglio, non succede proprio nulla. A meno che…
Alla corte di Red Ronnie
C'è da stare accodati in piedi almeno due ore - ce ne vorranno tre - al freddo, digiuno, mimetizzando i miei cinquant'anni tra i brufoli delle aspiranti popstar. Tutto per presentarsi alla corte di Gabriele Ansaloni da Bologna, noto al mondo come Red Ronnie. Ieri ho passato, oggi l'idea di cantare…
One more
Il 14 luglio 1789 migliaia di parigini affamati e inferociti prima presero d’assedio, poi s’impadronirono della prigione cittadina, la Bastiglia. Conquista di poca sostanza – la fortezza era pressoché incustodita – ma che assurse a simbolo della ribellione popolare e della Rivoluzione Francese…
Nuvole buone
Alle dieci e mezza aveva già voglia di tornarsene a casa. In ufficio da un’ora scarsa, dopo l’iniziale, illusorio cazzeggio alla macchinetta del caffè con Pascucci – il biscazziere dei conti, l’altisonante CFO di oggi – inesorabile cominciava la parata di facce livide e torve, messaggere di…
Locdaun
Dieci marzo duemilaventi. Ci siamo riusciti, abbiamo costretto l’umile avvocato di Foggia a farsi re e condannarci agli arresti domiciliari. Sette ore che mi hanno chiuso in casa e ho già bisogno di aria non viziata. L’editto di Giuseppe I mi consente di correre al parco. Però. Però il parco è a 2…
L’abbraccio di Meina
Questa storia è messa in scena da tre donne, io sono soltanto un testimone che cerca di tramandarla. La prima donna si chiama Maria. Maria suona il campanello di Villanuvola alle 14 di un piovigginoso venerdì di fine estate – mi dispiace, danno pioggia anche il sabato – ma non è qui per visitare il…
Radici
Il 29 settembre 2016 cominciò la vita senza mio padre. Sul sagrato della chiesa di San Bernardino alla Valera, mentre uomini in nero ne infilavano la cassa dentro un veicolo deforme, decisi di smettere di scavare fossati e provare a somigliargli, anche a costo di violentare l’orgoglio. Cinque anni…
Chelsea
Chelsea viene dall’Ohio: se penso all’Ohio, penso all’ordinarietà del Midwest americano, le casette allineate col giardino davanti, i viali alberati che ingialliscono d’autunno e ghiacciano d’inverno, il pattinaggio sul lago, le partite di baseball al bancone del bar. Nessun oceano, nessun vulcano,…
Good job, man!
È nella bolla, la cantilena del silenzio sporcata dagli echi sordi dei passi. Il sangue pompa a livelli di guardia, si ossigena, si droga d’aria. Il pensiero fluisce nei muscoli, i muscoli fluiscono nella strada. Ha sempre corso, di gamba e di cervello. La prima istantanea in movimento lo riporta…
5.0
Negli anni del primo rilascio – la sua versione 1.0 – pensava spesso agli altri. Gli altri intesi come collettività di esseri umani indistinti tra loro: gli altri. Aderiva con fervore a ogni iniziativa che si proponesse di salvare vite umane o rivendicare diritti per le minoranze o ridurre il…
Mario
A nove anni ho visto mia madre scopare con un uomo diverso da Papà. Rientravo da scuola, avevo vomitato un paio di volte e la maestra mi aveva spedito a casa un’ora prima che finissero le lezioni. Davanti al giardino era parcheggiata la bicicletta di Mario il postino, mi sono avvicinato alla…
Dortmund, Italia
In una celebre scena di Fantozzi contro tutti, elencando le sconfitte del “più grande perditore di tutti i tempi”, Villaggio menziona otto campionati del mondo di calcio consecutivi, due guerre mondiali e un impero coloniale. Non ho vissuto i conflitti del Novecento ma, come il ragionier Ugo, ho…
Con un filo di voce
Il bubbone sul seno ieri non c’era, o forse c’era e non l’ho visto, con questo trapano nel cranio che perfora la lucidità. Mi desse tregua almeno di notte, dormirei qualche ora, non avrei lo sguardo da rimbecillita e Sebastiano non mi fisserebbe come una bambola di pezza. E Gianni pure potrebbe…
La verità di Zoe
Stese l’asciugamano sul gradino più alto e si sedette. Sotto di lui, due bronzi di Riace intorno ai venticinque sonnecchiavano sdraiati esibendo gli addominali, mentre un terzo parlottava con una ragazza dai capelli blu e l’ombelico uncinato da un piercing abbagliante. Quattro maschi e una femmina,…
Toy Story
Chi non ha figli deve riscoprirsi bambino e stupirsi per le cose del mondo, anche le più piccole, proprio le più piccole, altrimenti invecchia presto e male. Stasera cinema. Non lontano da Silvi Marina resiste il Porto Allegro, ingombrante centro commerciale e luogo tristissimo, a dispetto del…
Dio mi ha creato nudo
Dio mi aveva creato nudo, tra le gambe un manicotto smilzo e gommoso che non aveva più significato di un gomito o di un lobo. Per ragioni adulte rinchiusero il manicotto in una coltre di ovatta pelosa, mentre il gomito e il lobo, e l’alluce e l’ombelico, volteggiavano giocosi nell’aria.…
Racconto di Natale
Oggi nevica e bene. La neve il 28 dicembre è un regalo postumo, raro al confronto con gli anni docili della mia infanzia. Lì nevicava ogni Natale, almeno così mi piace raccontarmi. Arese si addormentava alla vigilia e si risvegliava la mattina dopo coperta di panna, il nostro abete gonfio di…
Onore a Cristina
Non amo i funerali. Sarà che mi irrita il compunto chiacchiericcio che si sviluppa ai bordi della cerimonia, un misto di pettegolezzo scivoloso e cordoglio di facciata. Sarà che si celebrano in chiesa, dove non entro più volentieri e fa sempre molto freddo. Sarà che sono stati troppi i miei…
Sbeffeggiando la morte
Dodici, non più di tredici anni avranno questi quattro monelli saliti ora a Bonola e pronti alle crociate. L’armatura è la stessa per tutti: calzoni dal cavallo alle ginocchia, maglietta informe sottratta ogni giorno con orgoglio ai detersivi delle madri, l’ondina sulle scarpe tre numeri più grandi…
Dormiveglia
Ho quest’uomo davanti. È vestito in modo ordinato, porta occhiali solidi e una barba bianca copre gran parte del viso. Sulla sedia accanto a lui, un giornale di quelli distribuiti in metropolitana e qualche documento infilato in una cartellina di plastica. Quando gli ho chiesto se potevo sedermi al…
La mia libertà
Esistono oggetti in grado di travalicare la propria funzione e produrre felicità. Il vhs, su cui ho riversato il fragile filmino del matrimonio dei miei genitori, è una scatola nera rettangolare, dentro scorre un nastro nero con due rotelle bianche che girano. La sua funzione è replicare immagini…
Lo sport del diavolo
Negli anni Novanta Arese era tutta un fermento e il tennis maramaldeggiava. Oltre ai cinque dirigibili in terra rossa del c.c.s.a. – il centro sportivo comunale – si contavano una dozzina di campi in cemento, tanti quanti i residence in paese, e altrettanti tornei non agonistici. Il più quotato era…
Il posto delle fragole
Siano benedette le foto che tappezzano queste pareti! Mamma, con me e Gianluca piccoli in spiaggia. Nonna, con me e Gianluca ragazzi in pizzeria. Babbo, con me undicenne sul lettino. Io, Mamma e Nonna, con sua sorella nel convento di Pescara. La sorella di nonna Licia si chiamava Francesca, suor…
Il signor Giancarlo
La pagina bianca del quaderno mi fissa da venti minuti. Guizza un’idea, ma dalla biblioteca esce un uomo, che draga la ghiaia del parco e si avvicina. Indossa un piumino sbiadito, un cappelletto di pelle marrone con la visiera, una borsa a tracolla e un paio di scarpe da tennis fuori produzione da…
È il nostro lavoro
Siamo gli stregoni. Ci chiedono l’immortalità o l’elisir di lunga vita. Se manca la pozione magica, ci chiedono almeno di stare meglio. «Dottoressa, mi fa male lì, nelle parti basse, lì sotto insomma, ha capito, no? Ce l’ha qualcosa per togliere il fastidio? No, perché gratta forte, ma forte…
Talenti
Atterro all’Arco della Pace alle 8.43 antimeridiane e mi ritrovo di colpo ostaggio di edsciran ululanti dalla dubbia sessualità, maledettissime emiuainaus avvinte alla nuova luivitton e urticanti fristail con più o meno quattro centimetri quadri di pelle sgombri da istogrammi: tutti smaniosi di…
La spiaggia segreta
La macchina bianca targata Teramo è ferma sotto l’albero a pochi metri dalla spiaggia. È una Fiesta, con ampi avvallamenti sulla fiancata destra e una luce di posizione rotta sul retro. Mentre mi affianco per parcheggiare nell’unica macchia d’ombra dei paraggi, dentro l’auto una voce grida…
Zio Toni
Tutte le famiglie felici si somigliano, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo. Tutte le famiglie hanno uno zio strano, ogni zio strano è strano a modo suo. Lo zio strano della famiglia Negro si chiama Fabrizio, fratello minore di mio padre. Babbo ne parlava poco, l’immagine con cui amava…
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