La maledizione del Chaiten
Una minchiata, ops, una sciocchezza a viaggio ci scappa sempre. Il guaio è che la minc... la sciocchezza cilena arriva nel momento peggiore, alla vigilia dei due giorni più tosti, quelli della transumanza da Chaiten a Coyhaique via Futaleufù, lungo una Carretera Austral in versione “potresti non…
Il primo bacio
Un muretto di mattoncini sbreccati a forma di L, nascosto da una siepe di alloro. Era l’alcova segreta di ogni coppia nascente al Green Marine, il residence dorato dove dal 1978 la mia famiglia passava l’estate. Noi preadolescenti lo chiamavamo la “Elle”. La Elle godeva di una posizione defilata,…
Sono umano anch’io
Ho il Covid-19, da apprendista scrittore dovrei descriverne ogni sberleffo. Ma non ne ho voglia, una certa mollezza mentale, figlia dei farmaci e dell’autoisolamento coatto, non aiuta a concentrarmi. E poi non succede nulla che valga la pena raccontare: meglio, non succede proprio nulla. A meno che…
Locdaun
Dieci marzo duemilaventi. Ci siamo riusciti, abbiamo costretto l’umile avvocato di Foggia a farsi re e condannarci agli arresti domiciliari. Sette ore che mi hanno chiuso in casa e ho già bisogno di aria non viziata. L’editto di Giuseppe I mi consente di correre al parco. Però. Però il parco è a 2…
Mario
A nove anni ho visto mia madre scopare con un uomo diverso da Papà. Rientravo da scuola, avevo vomitato un paio di volte e la maestra mi aveva spedito a casa un’ora prima che finissero le lezioni. Davanti al giardino era parcheggiata la bicicletta di Mario il postino, mi sono avvicinato alla…
Cominciò tutto a Salsomaggiore
Certi luoghi bisogna lasciarli immacolati. Devono depositarsi nella memoria e assurgere a mito, senza mai incontrare di nuovo la realtà, che tutto corrode. È un’ora e mezza che scivolo sull’Autosole verso Bologna. Improvvisando una sosta per scollare il culo dalla sella e pranzare, incrocio il…
Con un filo di voce
Il bubbone sul seno ieri non c’era, o forse c’era e non l’ho visto, con questo trapano nel cranio che perfora la lucidità. Mi desse tregua almeno di notte, dormirei qualche ora, non avrei lo sguardo da rimbecillita e Sebastiano non mi fisserebbe come una bambola di pezza. E Gianni pure potrebbe…
La verità di Zoe
Stese l’asciugamano sul gradino più alto e si sedette. Sotto di lui, due bronzi di Riace intorno ai venticinque sonnecchiavano sdraiati esibendo gli addominali, mentre un terzo parlottava con una ragazza dai capelli blu e l’ombelico uncinato da un piercing abbagliante. Quattro maschi e una femmina,…
Dio mi ha creato nudo
Dio mi aveva creato nudo, tra le gambe un manicotto smilzo e gommoso che non aveva più significato di un gomito o di un lobo. Per ragioni adulte rinchiusero il manicotto in una coltre di ovatta pelosa, mentre il gomito e il lobo, e l’alluce e l’ombelico, volteggiavano giocosi nell’aria.…
Sbeffeggiando la morte
Dodici, non più di tredici anni avranno questi quattro monelli saliti ora a Bonola e pronti alle crociate. L’armatura è la stessa per tutti: calzoni dal cavallo alle ginocchia, maglietta informe sottratta ogni giorno con orgoglio ai detersivi delle madri, l’ondina sulle scarpe tre numeri più grandi…
Dormiveglia
Ho quest’uomo davanti. È vestito in modo ordinato, porta occhiali solidi e una barba bianca copre gran parte del viso. Sulla sedia accanto a lui, un giornale di quelli distribuiti in metropolitana e qualche documento infilato in una cartellina di plastica. Quando gli ho chiesto se potevo sedermi al…
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